Home / Author: admin
Weekly meetings at lingarajapuram, Mahadevapura and Ambedkar Nagar were held.
In Hebbal 6 meetings were held. The street vendors met the local Police Inspector to urge him to look in to the police constables harassing them for Haftha. The vendors got registered as Akhila Karnataka raithara mathu vyaparigala sahnga – Hebbal. The vendors also decided that they will contribute money to open a office in Hebbal. It was also decided that there will be some demonstration to urge the government to implement the National Hawkers policy.
In Yelahanka New town I had 1 meeting with the traders in yelahanka New town traders association.
Two meeting with the shivajinagar vendors was held. The vendors discussed about pressurizing the government to implement the National Hawkers policy in the state.
In K.R. Puram 8 meetings was held. On 17th Dec, the vendors took a protest march from the market to the State BJP unit to submit a memorandum to Mr. K.S. Eshwarappa the BJP State president. The vendors wore the gunny bags (bags used to packaging the vegetables and food grains for the purpose of transportation) as the dress and participated in the march. The memorandum was submitted to Mr. Nirmal Kumar Surana, Vice president BJP State unit and Subbaniah, President BJP BBMP unit received the memorandum and assured to look into the issue and get back to us with in a weeks time. The vendors walked a distance of 30 KM from the market at 9.00 Am to reach the party office at around 2.00 PM. On 18th and 19th of Dec, we had a meeting at the Local MLA’s house which the MAL had called and assured the vendors that the market will not be demolished and the commercial complex will not be built. Along with this he convened a press meet and clarified the press about the action taken in response of the protest. The thashildar along with officials of the BBMP, and other officials were present. He also assured the vendors that the facilities at the market place like toilet, drinking water will be provided. In the following meetings it was decided that the vendors will protest to get the National Hawkers policy implemented at the earliest.
I had a meeting with the farmers and the vendors in Hoskote. Here also the discussion was on putting pressure on the government to implement the National hawker’s policy.
Photos from the BJP Protest December 17th, 2011
Valutazione: 0/5 (voti: 0)
Accedi o registrati per votare questa pagina.
Fino al 31 dicembre 2011, gli estimi catastali in corso di rivalutazione dal Governo Monti resteranno decisamente bassi. I tempi di attuazione sono sorprendentemente brevi, nel giro di 48-72 ore si ottiene un contratto del tutto regolare arrivando a pagare anche solo un decimo del canone concordato in nero DI A. BRANDONISIO
CASE Prezzi alle stelle ma il mercato delle vendite tiene DI M. C.
Sarà sempre più difficile per gli oltre 90mila locatori romani continuare ad affittare i loro immobili a conduttori sconosciuti al fisco. La recente e ancora poco nota normativa in materia consente agli inquilini di registrare unilateralmente il proprio contratto, prescindendo dalla volontà del padrone di casa. Il merito è dell’articolo 3, commi 8 e 9 del decreto legislativo 23/2011 sulla Cedolare Secca che premia gli affittuari che emergono dall’illegalità, con un canone d’affitto pari al triplo della rendita catastale della loro casa diviso per 12 mesi, per un periodo pari a quattro anni rinnovabili per altri quattro.
Si tratta di una norma rivoluzionaria che può cambiare la vita a molti, a cominciare dai tantissimi studenti universitari e dagli emigrati che affollano la Capitale, costretti a pagare centinaia di euro anche per stanze anguste, mal messe e con impianti elettrici non a norma. Per l’applicazione della nuova normativa non è necessario intentare una lunga e costosa causa legale contro il proprietario-evasore, ma basta recarsi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate e compiere pochi semplici passi. Anche i tempi di attuazione sono sorprendentemente brevi, nel giro di 48-72 ore si ottiene un contratto del tutto regolare agendo unilateralmente, arrivando a pagare anche solo un decimo del canone concordato in nero. Il proprietario infatti vedrà recapitarsi subito una raccomandata con la quale semplicemente gli viene notificata l’avvenuta registrazione del contratto ad opera dell’inquilino.
LA CONSULENZA – Coloro i quali si sentono poco a proprio agio con la burocrazia o temono di affrontare la situazione da soli possono rivolgersi a Acorn Italy, neonata organizzazione che ha scelto come prima attività nazionale proprio la campagna “affitti in nero, padroni in bianco”. L’associazione offre consulenza a chi decide di uscire dal nero e su richiesta dell’interessato può agire come tramite fra inquilino e locatore per tutte le questioni burocratiche. I conduttori intimoriti per le possibili azioni vendicative degli intestatari dell’appartamento non hanno motivo di preoccuparsi.
LA SCADENZA DEL 31 DICEMBRE – “Il padrone di casa può fare ben poco, dato che si tratta di legge. Non è possibile fare una causa. In caso di minacce o altro, ad ogni modo, l’inquilino che si dovesse rivolgere a noi viene protetto da Acorn che si fa unico interlocutore nei confronti del padrone di casa” tiene a precisare David Tozzo, presidente di Acorn Italy. Nonostante la nuova normativa sia ancora poco conosciuta, negli ultimi 40 giorni si sono moltiplicate esponenzialmente le richieste di aiuto degli inquilini che hanno deciso di dire basta all’illegalità, spesso accompagnata da prevaricazioni e soprusi dei padroni di casa. Attenzione però a non rimandare troppo a lungo la decisione. Fino al 31 dicembre 2011, gli estimi catastali in corso di rivalutazione dal Governo Monti resteranno decisamente bassi. È importante dunque non temporeggiare troppo a lungo, affinché l’indugio non comprometta una grande opportunità.
ROMA – Torna a preoccupare l’emergenza sfratti: nella sola Roma se ne eseguono ogni anno circa 2500 con forza pubblica, quasi 10 al giorno e tutti per morosità. Il dato arriva da un’analisi dell’Unione Inquilini (Ui) di Roma che lunedì 19 dicembre scende in piazza, davanti alla prefettura con un presidio organizzato per chiedere la proroga all’esecuzione degli sfratti a oggi fissata per il 31 dicembre prossimo. Al presidio partecipano inoltre Action, il Comitato Inquilini senza titolo enti previdenziali pubblici, il Comitato sfrattati centro storico, Acorn Italy e altri comitati e strutture aderenti alla campagna fuori dal nero (dei contratti illegali). Proroga questa che adesso riguarda famiglie con solo sfratto per finita locazione e un reddito inferiore a 27 mila euro lordi, con a carico un anziano ultra settantenne e un minore o portatore grave di handicap. I comitati chiedono di bloccare gli ufficiali giudiziari. Per contro c’è chi contesta che la proroga servirebbe soltanto ad allungare il periodo di agonia per le famiglie in attesa di sfratto.
CACCIATI PER MOROSITA’ – La richiesta di Ui è rivolta alle istituzioni affinché «prendano atto della grave situazione abitativa a Roma e nel Lazio con particolare attenzione alle famiglie con sfratto per morosità», spiega Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini: «Solo nel 2010, secondo i dati ufficiali forniti dal Viminale, vi sono state oltre 65 mila nuove sentenze di sfratto e di queste oltre 56 mila sono state per morosità. Con questo trend, si valutano in circa 200 mila gli sfratti per morosità nei prossimi tre anni».I manifestanti chiedono politiche abitative strutturali adeguate e non quelle che sostengano solo l’emergenza continua «al solo scopo di costruire case che al 99% non sono neanche case popolari». «Le risposte di Comune e Regione sono ridicole», taglia corto De Cesaris.
150 CASE PER 35 MILA – Ogni anno, a fronte di circa 35 mila famiglie in graduatoria «si assegnano circa 150 case derivanti da alloggi liberi (ad esempio case popolari in cui è deceduto l’assegnatario o l’appartamento è stato sgomberato da occupanti abusivi), ma sono circa 1000 ogni anno gli alloggi che si liberano nelle oltre 80 mila case popolari (Ater e Comune) e quasi tutte vanno nel mercato nero».
CANONI IN NERO – La campagna nazionale contro gli affitti in nero promossa da Ui in seguito all’entrata in vigore dell’art. 3 comma 8 e 9 del decreto legislativo 23 del 2011 rivela i dati sulle prime registrazioni dei canoni di affitto in nero: circa 450 persone tra studenti, lavoratori e immigrati. In base al decreto, gli inquilini che registrano regolarmente i contratti (anche di camere) presso l’Agenzia delle Entrate hanno diritto, dal momento della registrazione, all’applicazione di un contratto di 4+4 anni e di un canone annuo pari a tre volte la rendita catastale dell’unità immobiliare occupata. Massimo Pasquini della Segreteria Ui elabora i primi risultati ottenuti dalla campagna: «La media di riduzione dell’affitto rispetto al canone a nero non è mai inferiore al 70% mentre il risparmio mensile a seguito di una regolare registrazione è pari a 700 euro». A fronte di questo gli inquilini che scelgono di trasformare un contratto a nero con uno regolare godono di un triplice vantaggio, quello di una stabilità abitativa per una durata di otto anni, un canone mensile basso e la sottrazione di risorse agli speculatori che affittano spesso a nero e senza garanzie». Gianluca Russo19 dicembre 2011 | 10:44© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_dicembre_19/emergenza-sfratti-presidio-inquilini-1902584062266.shtml
Affitto Nerom ti Denuncio
di Roberta Carlini
Se siete inquilini con un contratto irregolare, potete autoridurvi il canone fino all’80 per cento. L’hanno già fatto in tanti. Ecco come
(16 dicembre 2011)
Come autoridursi l’affitto dell’80 per cento in una settimana. Non è una pubblicità per gonzi, né un rigurgito degli espropri anni Settanta, ma una piccola rivoluzione legale che, in giro per l’Italia, è già cominciata. Basta mettersi in coda all’Agenzia delle entrate, o fare un giro tra i sindacati degli inquilini, per trovare traccia del popolo della legge 23, battezzata col nome ostico di “cedolare secca”. Legge che, oltre a fare uno sconto fiscale ai padroni di casa onesti, quelli in regola col fisco, ha dato un grimaldello potente agli inquilini in nero. Che da giugno possono denunciare i proprietari, ottenere la riduzione del canone e un contratto stabile per otto anni. All’inizio, della novità si sono accorti in pochi, e qualcuno ha parlato di fallimento della legge. Ma adesso il passaparola sta girando: complice la crisi che morde, e i vari movimenti degli “occupy” che, oltre a Wall Street, hanno preso di mira anche il caro-casa e gli affitti in nero degli studenti.
La rivolta di Stella. “Deboli sì, ma non ignoranti”. Stella Liberato ha 33 anni, di mestiere fa la consulente aziendale, e da qualche mese respira. Invece dei soliti 850, adesso sborsa 250 euro al mese per la sua casa in affitto, nella semiperiferia romana. E non le sembra vero. Davanti a un’assemblea di studenti alla Sapienza, sotto lo striscione della campagna Fuori dal nero, racconta la sua storia. Simile a quella della maggior parte dei ragazzi che la ascoltano, studenti fuori sede a 3-400 euro per stanza. “Anche io da studentessa sono sempre stata al nero, ma adesso basta. C’è questa legge, usiamola. Non dobbiamo essere complici dell’evasione, né avere paura dei padroni di casa”. Stella parla delle nuove regole e dei trucchi per aggirarle; spiega che se paghi con un bonifico o un assegno o anche se hai un paio di testimoni del pagamento in nero il gioco è fatto. Racconta che non c’è niente da temere: “Il proprietario, nel mio caso, si è trovato di fronte al fatto compiuto, quando ha visto che gli è arrivato un bonifico più basso del solito. Si è arrabbiato, ma non poteva fare niente”. Ormai l’affitto è quello, e durerà per otto anni. Senza contare il pericolo concreto che il fisco poi bussi alla porta per recuperare tutta l’evasione passata. Mentre gli inquilini dal punto di vista legale sono in una botte di ferro: “Alcuni padroni di casa cercano di mandarti via con soldi; altri si infuriano, minacciano; altri ancora si rassegnano. Dovevano pensarci prima”, dice Stella. Ma se è così, perché non lo fanno tutti?
“Finora a Roma abbiamo aiutato 450 famiglie, che in media vengono a spendere 700 euro in meno al mese”. Walter De Cesaris, segretario dell’Unione inquilini, è contento come una Pasqua. “In un mese, l’insieme di queste famiglie risparmia 315 mila euro. In otto anni, risparmieranno più di 30 milioni”. E a chi obietta che 450 case sono una goccia nel mare degli affitti in nero a Roma, De Cesaris risponde: “Finora abbiamo avuto poco tempo, ma adesso il passaparola corre. Solo il nostro sindacato in tutt’Italia ha fatto registrare 2 mila contratti”. Il Sunia, sindacato inquilini della Cgil, parla di 5 mila regolarizzazioni totali e denuncia l’inerzia dei comuni e degli uffici fiscali. In effetti, non è che tutte le sedi dell’Agenzia delle entrate siano altrettanto chiare e solerti, quando gli inquilini si presentano allo sportello.
“Qui a Roma noi mandiamo gli inquilini all’Agenzia dell’Aurelio, sono i più corretti”, dice Fabrizio Ragucci, soldato di prima linea della battaglia degli affitti in nero. Nella sede romana dell’Unione inquilini, riceve e smista lunghe file di persone in cerca di informazioni, aiuto, protezione. Poche ore alla sua scrivania danno uno spaccato vivido della questione casa nella capitale, e dell’intreccio di piccole e grandi evasioni, complicità e conflitti che regge l’impalcatura enorme degli affitti in nero in Italia. Che secondo il Sunia sono almeno 1,5 milioni e che l’Agenzia del territorio non riesce a censire, ma classifica dentro la generica categoria “altri utilizzi” nelle sue tabelle, confusi dentro uno stock di 5 milioni di abitazioni del quale non si sa la destinazione.
Sportello aperto. Arrivano alcuni studenti di piazza Bologna, con un contratto semifalso in mano. Pagano 1.400 euro al mese in quattro, sul contratto c’è scritto 600. La differenza è versata in contanti, “vale come testimone l’amico, la sorella, il parente?”. Sguardi preoccupati. Tornano Alessio e Giovanna, la loro pratica è quasi chiusa: sono andati a vivere fuori Roma per cavarsela, ma pagavano comunque 450 euro al mese più il condominio. Adesso sono a 160 euro puliti, e il figlio che sta per nascere starà in quella casa almeno fino all’ottavo compleanno. Non hanno sensi di colpa, “il nostro padrone di casa ha 23 appartamenti”.
Invece Mario, anche lui abbastanza giovane e con un affitto in nero nell’hinterland di Roma, la denuncia non l’avrebbe neanche voluta fare: “Ma per una sola volta che ho tardato un pagamento perché avevo difficoltà, la padrona mi ha fatto scrivere dall’avvocato, intimandomi di andare via”. Quella lettera ingenua è diventata una fonte di prova schiacciante, e adesso Mario resta lì con affitto al minimo. “Vengono soprattutto giovani coppie, ma anche molti studenti”, racconta Fabrizio, “immigrati di meno, si sentono più ricattabili”. A Firenze, per esempio, ha fatto rumore la storia di Occresio Borges, venditore brasiliano che si è trovato messo fuori casa, con la serratura cambiata e tutte le sue cose sul pianerottolo. Ha chiamato i carabinieri e ha avuto ragione.
“Abbiamo il 56 per cento degli affitti in nero in città, e riguardano soprattutto immigrati e studenti”, dice Simone Porzio, del Sunia fiorentino, “per questo abbiamo fatto un patto d’azione con le reti degli universitari”. Per evitare le ritorsioni fisiche e le minacce, i sindacati danno consigli strategici: cambiare la serratura e le utenze prima di tutto, non parlarne con nessuno finché non si ha il contratto regolarizzato in mano. A quel punto, ai proprietari resta solo la strada di un’azione penale che però è spesso accidentata e pericolosa per loro.
Ma più che le minacce fisiche e legali, spesso a frenare le denunce è un impasto di quieto vivere, inconscia complicità, vecchie relazioni. Come nel caso di Michela e Silvia, due ragazze romane che da settimane meditano sul da farsi. Si dividono una casa al Pigneto, hanno due lavori precari e portano a casa sì e no 2 mila euro al mese. Quasi la metà se ne va in affitto. “E’ in nero. Però il padrone di casa è sempre stato gentile, interviene se qualcosa non va, fa le riparazioni. Non è uno molto ricco, ha questa casa in più che affitta… un po’ ci dispiacerebbe dargli questa botta”. E però: “Ci pensi, risparmiare 5-600 euro al mese? Soprattutto di questi tempi, con il lavoro che va e viene? Ci cambierebbe la vita”.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/affitto-in-nero-ti-denuncio/2168772
INFORME DE TRABAJO OCTUBRE – Forthcoming
La campagna contro gli affitti in nero ha un solo nemico: la scarsa informazione „
Cresce di giorno in giorno il numero di famiglie, anziani, studenti, immigrati, che si rivolgono ad Acorn Italy e all’Unione Inquilini per chiedere aiuto. Le cifre, però, sono ancora basse. La battaglia contro gli affitti in nero per ora ha un solo nemico: la scarsa informazione. La maggior parte delle persone, infatti, ancora non conosce questa legge, tanto meno i due commi che possono cambiare la vita a tanti inquilini che sognano un regolare contratto d’affitto, senza il quale puó diventare un incubo persino chiedere al padrone di casa di cambiare la lavatrice o il tubo del lavandino.
“Questa legge è una cosa straordinaria, non servono cause, nessuna azione legale”, spiega Massimo Pasquini, della segreteria nazionale di Unione Inquilini, nel corso dell’incontro pubblico organizzato ieri a Talenti, presso la sede del circolo Pd. “Il risultato è straordinario, perchè in questo modo riusciamo a far emergere un pezzo di società piuttosto rilevante e tra i piú vessati. Queste persone, una volta registrato il contratto, potranno tornare ad avere una vita, a decidere come spendere i soldi risparmiati tolti alla speculazione”. Uno strumento “anticrisi”, cosí Pasquini definisce la cedolare secca, e continua: “Ci occupiamo di 7-10 casi al giorno, e di questo passo potremo far abbassare il tetto degli affitti a Roma”.
La strada, però, è ancora lunga. Solo a Roma si contano ad oggi oltre 300mila appartamenti in affitto, di cui un terzo è a nero. E’ evidente quindi che gli affitti non registrati rappresentano uno degli “zoccoli duri” dell’evasione fiscale in Italia, e in particolare a Roma. La campagna promossa da Acorn e dall’Unione Inquilini al momento sembra essere sostenuta da quasi tutti i partiti a livello locale e in parte capitolino, dal Pd al Pdl, consapevoli della portata rivoluzionaria di questa legge. “Abbiamo in programma molti appuntamenti, fra cui il prossimo alla Sapienza per informare gli studenti. Attualmente stiamo facendo moltissime consulenze attraverso Skype”, ha spiegato David Tozzo, Presidente di Acorn.
Annuncio promozionale
Eppure, nonostante numerose siano le iniziative promosse per informare, di questa rivoluzione si parla poco. La gente non sa, oppure ha paura. Le Agenzie delle Entrate certo non sono di aiuto. E i media? La maggior parte non ne parla, o non ne parla a sufficienza. E’ per questo che Acorn Italy e l’Unione Inquilini hanno voluto lanciare un appello, invitando ogni singolo cittadino, in nome di quella coscienza civica che tutti dovrebbero avere, a farsi promotore, nel proprio piccolo, di questa campagna di informazione. Il tempo è denaro, è il caso di dire, nel vero senso dell’espressione. Lo dimostra la storia di Anna, che abitava in un appartamento di 45 metri quadri in zona Viale Regina Margherita pagando 875 euro al mese di affitto a nero. Anna non riusciva più a pagare l’affitto, causa gravi difficoltà economiche, avendo accumulato alcune mensilità. Poi è arrivato il contratto regolare, e la sua vita è cambiata, grazie anche all’importante indirizzo della giurisprudenza. Senza dubbio esistono ancora molte storie come quella di Anna, per le quali applicare questa legge il prima possibile potrebbe essere determinante, consentendo da subito a queste famiglie di sottrarre il proprio denaro alla speculazione.
“
http://montesacro.romatoday.it/talenti/affitti-nero-Unione-inquilini-Acorn-Italy-campagna-informazione.html
REPORT ON THE EDUCATION STAKEHOLDERS DAY
VENUE: St.Johns Catholic Church korogocho
DATE: 6TH OCTOBER 2011-10-12
ATTENDANCE: 150 people
The process
The meeting started at 1000 hours with a word of prayer from the Imam of Korogocho Mosque.
Brief introduction by the participants followed.
Welcome remarks was made by Sammy Ndirangu. He urged all stakeholders to feel at home and be ready to actively participate to the day’s discussion whose theme was “Korogocho. A mirage or a reality; what’s the scene behind it”?
David Musungu took members through a brief over view of ACORN Kenya Trust field operations and a brief profiling. Association of Community Organizations for Reform Now is an affiliate of ACORN International which was founded 43 years ago in North America by Wade Rathke as its chief organizer. The organizing drive took place in the low income and impoverished areas. Campaigns were carried around poor housing, medical cover for the low income earners, remittance and poor wages.
Other chapters are in Canada, Argentina, Dominican Republic, Peru, Czech, India, Italy, and Kenya. ACORN mode of organizing started in Kenya in 2009 in Korogocho specifically Kisumu Ndogo and Highrigde and the program was officially launched in 2010 by the chief organizer .While engaging the community myriad of issues came up among them, insecurity, water and sanitation, poor health, child abuse and wife battering, alcohol and drug abuse, unemployment and education.
Education was prioritized for immediate action.
In engaging these issues ACORN employs multi tactic and strategies, direct action and membership participation in policy and financing to achieve its goals and those of the community.
Sammy Ndirangu took participants through the key highlights of education status in korogocho by giving insights of the first base line report that was conducted in November 2010.
That korogocho has 34 schools only two are public managed by the City Council of Nairobi, these are Ngunyumu and Daniel Ngomboni primary schools. The rest are private and fall under informal schools. The total population of school going children was 11,317 almost a half of this number does not go to school. There are 340 teachers with only 182 trained. Only 5% of teachers in the informal schools are trained.
Korogocho has no secondary school and no polytechnic or any other tertiary collage to accommodate drop out cases.
The survey indicated that out of the total number of school going children 586 girls and 648 boys live under difficulty circumstances in terms of adequate meals and uniform. Children are forced to leave school early in order to scavenge in the Dandora dump site to make the ends meet. On the other hand young girls are encouraged by their parents/guardians to do prostitution to support their family.
Three quarters of the informal schools lack basic facilities for normal learning. Most of the structures used as classes are poorly constructed poor ventilation, poorly light, no playing grounds and toilets are shared with outsiders.
The survey further indicated that out of the total number of candidates who sit for the primary certificate of education, only 20% of them are able to advance to secondary school and 50% of the drop out of school later.
While this is happening there is bursary funding in form of devolved funds that can arrest the situation. Majority of parents do not know their existence and those who are aware cannot access it.
The second survey was conducted in February 2011 to get more data on the number of non going school children. More than 500 young people out of many others are willing to return to school should any opportunity arise; 70% of these young men and women are orphans while others are from single parent headed families. Out of 234 dropouts that were interviewed 8% had scored a mean grade B and above while 35% of them had scored above the averages mean score.
This high level of drop out was attributed to high level of poverty among the house holds while poor performance attributed to poor learning environment, lack of teaching and learning materials as well as lack of qualified teachers.
Reactions from the participants
Before reactions from stakeholders, there was an entertainment from St. Johns primary children and Ngunyumu primary schools who presented songs, poems and skits.
Stakeholders were argued to carefully look into education gaps that were highlighted in the report for a focused way forward.
Moving the discussion forward, a representative from an Organization called Kesho asserted that issues mentioned in the report are directly or indirectly related to education. He said that an educated and well informed community can easily address their concerns and interns instill peace within the community.
Other issues of concern that were raised included:-
Recommendations from the stakeholders
Way forward
– Establish an education committee to address aforementioned recommendations.
The composition of the committee shall be drawn from the education stakeholders.
– ACORN Kenya Trust to come up with a date for the stakeholders meeting.
Vote of thanks was given by Pastor Paul Gathiru and a closing prayer said by the Bishop Wesonga from Kao la Tumaini Worship Center.
Guests were served refreshment and then left at their own pleasure at 20:00hours.
ACORN KENYA TRUST
OCTOBER 2011 PROGESSIVE REPORT 5/11/2011
Membership recruitment
The aftermath of the education campaign has strongly shown a great impact to the people of Korogocho, who have joined the organization in big numbers. Organizing has been overwhelming, in the area now that we are receiving members from all the eight villages who are freely willing to join the group. However we strongly feel that we need a supportive team of organizers to enable us reach out to these village groups in an easier way. We are not sure of how to go about it but we have key persons from each of our working villages of Kisumu dogo and Highridge who now understands the Acorn model of organizing. Actually for them, they would require just some in-depth skills and dynamics in organizing and all will be fine with them.
Thirty eight new members joined the Organization from different villages in the month of October.
VILLAGE
NEW MEMBERS
Highridge
10
Kisumu ndogo
8
Grogon B
6
Korogocho B
3
Grogon A
5
Korogocho A
2
Gitathuru
4
Total
38
Dues collection
NO.OF MEMBERS
TOTAL IN KSHS
Kisumu Ndogo
45
900
60
1200
Other villages
760
TOTAL
250
2860
MEETINGS
W e have held several meeting in the last month but more of great significant is the evaluation meeting that was held on
DATE
VENUE
ATTENDANCE
ACTIVITY
RESOLUTIONS/RESULTS
10/10/2011
ACORN
Offices
kariobangi
16
Evaluation of the stakeholders education day
ACORN offices
Kariobangi
-The campaign was successful due to a good turn out
-Recommendations given by the stakeholders were realistic and encouraging
17/10/2011
14
Planning for the way forward of the recommendations given during the stakeholders education day
-To open an account for the education pot kitty
-Members to start contributing to the account before appealing to other well wishers by the end of October 2011.
MEMBERSHIP MEETINGS
AGENDA
28/10/2011
Calvary church
-Evaluation of the stakeholders education day
-Dues collection
29/10/2011
Big pen academy
65
Most of the schools in the area have been closely liaising with our office on important information regarding education status in the area. This is as result of the big campaign that we carried out in the area. In terms of the tangible outcome of the campaign we have also been getting a lot of positive feed backs from different personalities, encouraging us and our work in the area. Again from the recommendations brought out during the campaign day we strongly hope that come next year we will be able to get few bright pupils’ from the very poor families sponsored in their secondary education in the area.
Report by
Sammy and David
http://www.lavocedelmunicipio.it/2011/municipio4_6_22.pdf